Filmati Festa SS. Crocifisso 2020
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Programmi Religioso e Civile Festa Madonna di Pompei 2017
Questo č un noto canto che si canta anche a Grotteria per la via Crucis anche se solo la prima strofa nelle diverse stazioni.
Grotteria: Programma Settimana Santa 2017
Programma Quaresima 2017 - I Vennari i Marzu
Diocesi di Locri-Gerace Parrocchia S.Maria Assunta. Offerte Restauro Santuario SS. Crocifisso al 31-12-2021
Diocesi di Locri-Gerace Parrocchia S.Maria Assunta. Offerte Restauro Santuario SS. Crocifisso al 31-12-2020
Testo degli interventi dell'Arch. Umberto Panetta, Rita Mazzaferro, durante l'inaugurazione della Chiesa Matrice dopo la fine dei lavori.
Diocesi di Locri-Gerace Parrocchia S.Maria Assunta. Offerte Restauro Santuario SS. Crocifisso al 31-12-2019
Diocesi di Locri-Gerace Parrocchia S.Maria Assunta. Offerte Restauro Santuario SS. Crocifisso al 31-12-2018
Di seguito il riepilogo (in pdf) al 30-11-2017
Da tempi immemorabili, anche Grotteria conserva e custodisce le antiche...
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Da tempi immemorabili, anche Grotteria conserva e custodisce le antiche tradizioni religiose legate alla Santa Pasqua. Già dal IV Secolo, la Quaresima, il periodo penitenziale dei 40 giorni compresi tra il Mercoledì delle Ceneri e la Domenica delle Palme, era a Grotteria rappresentato con una piccola bambola di stoffa in abito nero che reggeva in mano una rocca di lana o di lino su cui, in una palla di pezza o su una arancia, venivano infilzate sei piume di gallina; ogni settimana, a scandire il tempo della preghiera e della riflessione, se ne toglieva una, estraendo l’ultima il giorno prima del Giovedì Santo, che segna la fine della Quaresima. Questo originale calendario, che prendeva proprio il nome di 'Corajìsima', veniva appesa sui balconi delle case. Nei venerdì di Quaresima, ancora oggi il prete officia la Santa Messa nel Santuario del SS Crocefisso, che rimane tradizionale meta di molti fedeli i quali, sia dalle frazioni vicine, che dai paesi limitrofi, vengono ad assistervi, intrattenendosi all’uscita in un piccolo mercato che, da secoli, offre le prime piantine da orto, legumi e cereali freschi e secchi, lavori artigianali e dolci tipici. Nella Domenica delle Palme, anche a Grotteria, da sempre, è tradizione vigente la benedizione dei tralci di palma e dei ramoscelli d’ulivo. Molto particolare, però, è la lavorazione artigianale della palma, che viene abilmente intrecciata in forme (come croci, asinelli, cestini e grappoli) che ricordano episodi della vita di Gesù legati alla Settimana Santa e tipiche iconografie cristiane, destinate ad essere appese, insieme ai ramoscelli d’ulivo, nelle case dei fedeli, a simbolo di pace. La loro benedizione oggi si celebra, dopo una breve processione, nello spiazzo a lato del Santuario del SS Crocefisso (sul quale un tempo sorgeva la vecchia chiesa conventuale), nei cui pressi sorgono le croci del Calvario. Di un certo pregio è la fattura della croce centrale, realizzata in ferro da un artigiano locale, con particolari che richiamano alla memoria la Passione del Cristo. Durante la Settimana Santa, si mantiene ancora l’usanza di far benedire le case dei fedeli dal prete, al quale ancora oggi vengono spesso donate delle uova, come antico simbolo dell'origine della vita, da sempre associato, secondo la cultura cristiana, alla primavera ed alla rinascita. Il Giovedì Santo segnava l’inizio del rituale che conduceva alla morte ed alla resurrezione di Gesù Cristo; a mezzogiorno, nella chiesa Matrice, si celebrava la 'Chiamata della Madonna', durante la quale la statua del Crocefisso veniva consegnata alla madre. Nei mesi precedenti, le donne seminavano ceci, lupini, granturco e grano, in vasi o in contenitori, facendoli germogliare al riparo dalla luce; durante la giornata, in tutte le chiese del paese si curava l’allestimento dei Sepolcri, che venivano addobbati con le particolari fioriture, in una vera e propria gara scenografica tra le diverse chiese; dopo il vespro, terminata la celebrazione del rituale dell’Ultima Cena (che era definito 'Missa a storta', perché veniva annunciata dal suono della campana e terminava con il tocco), tutte le croci presenti all’interno delle chiese venivano coperte, in segno di lutto, con un telo di colore scuro, dando inizio alla visitazione dei Sepolcri, che si protraeva per l’intera notte e per la mattina del Venerdì Santo. L’usanza di allestire i 'Sumburchi' si mantiene molto viva e sentita ancora oggi, perpetuando le artistiche decorazioni di un tempo, tuttora ben visibili soprattutto presso la chiesa di S. Nicola de’ Francò. Durante il Venerdì Santo, molte erano le fedeli che indossavano il nero abito della Madonna Addolorata, così partecipando al mesto rito serale della Via Crucis, che percorreva in processione le principali strade del paese accompagnando la Santa Croce e la Madonna Addolorata alla fioca luce di rudimentali fiaccole composte da piante a stelo lungo intrise nell’olio, dette 'varavaschi'.
Fino a qualche decennio fa, la Via Crucis veniva caratterizzata da manifestazioni di fede anche cruente; la grossa e pesante croce in legno, solo dopo l’aggiudicazione di un’asta che a volte lasciava strascichi anche violenti tra i contendenti, veniva trascinata a spalla dal vincitore, con dolorosissime conseguenze, per tutta la durata del tragitto, mentre altri fedeli si infliggevano sferzate a sangue con dei flagelli detti 'acciprini'. La mattina del Sabato Santo, il Cristo Morto nel Sepolcro, portato a spalla dalle donne, percorreva una nuova processione insieme alla Madonna Addolorata. La sera del Sabato Santo, dopo una lunga cerimonia piena di significati simbolici, come la benedizione dell’acqua e del fuoco e la rinuncia al male, dal buio delle tenebre risorgeva il Cristo, mentre le campane esplodevano nel festoso suono del Gloria. Nei tempi passati, quando Grotteria era capoluogo di una contea che arrivò ad estendere i suoi confini (XVI Secolo) anche fino alle più lontane estremità dell’Aspromonte, il suono del Gloria della chiesa Matrice veniva annunciato negli altri possedimenti con un colpo di cannone sparato dal castello feudale e ripetuto con un’altra salva da S. Giorgio Morgeto per raggiungere le comunità più remote, dando il segno che era concesso dare inizio ai festeggiamenti della Santa Pasqua. La Domenica di Pasqua, al termine della solenne celebrazione mattutina, si svolgeva, finalmente, la tanto aspettata processione della 'Cumpruntata' (di probabili origini Spagnole), la più attesa ed emotivamente sentita dalla nostra gente, che ancora oggi registra una vasta partecipazione popolare e che viene riproposta, forse a reminiscenza dell’antica appartenenza, anche in diversi altri paesi vicini. La particolare processione celebra, secondo un ben preciso cerimoniale, l’incontro di Maria con il figlio, nel giorno della sua resurrezione: la statua del Cristo Risorto esce in processione dalla Matrice per percorrere il corso in direzione della chiesa di S. Domenico, mentre la leggiadra effigie di S. Giovanni Evangelista, portata di corsa a spalla dai ragazzi del paese e sempre inchinandosi al cospetto del Redentore, fa la spola tra il festoso corteo e S. Domenico, presso cui l’immagine della Madonna del Rosario, ancora ammantata da un velo nero, per tre volte riceve, incredula, la novella riportata dal discepolo prediletto; dopo il terzo incontro, il Cristo Risorto giunge dinanzi alla sua Santa Madre, dando luogo al momento più toccante della teatrale rappresentazione ('u sbelu'), quando la Vergine perde il luttuoso velo e risplende in un vittorioso mantello azzurro. Attualmente, la processione si svolge dopo la messa vespertina. Un tempo, durante la processione, i bambini portavano tra le mani un tipico biscotto (che assumeva varie e significative forme, affidate alla fantasia ed alla perizia delle brave cuoche che lo creavano), con al centro un uovo sodo; questo dolce, versione povera del commerciale e diffuso uovo di cioccolato, simboleggia la resurrezione e la vita e prende il nome di 'sguta', secondo una contrazione dialettale dell’espressione 'ex voto'. Dopo lo svelo, il biscotto era ormai consacrato a chiudere il pranzo della festa, al termine della processione che riaccompagnava i Santi nella Matrice, al canto:
Oh chi bellu jornu è chistu
Chi camina Gesù Cristu
Oh ch’è bella sta jornata
Chi Maria fu cunsulata
Cunsulata a tutti l’uri
Risurgìu nostru Signuri.
Articolo della Pro Loco Grotteria
Articolo della Pro Loco Grotteria
Detti:Quandu jiuri a bruvera arrivą a primavera (Quando fiorisce l'erica č arrivata la Primavera)Altro (F5)
Grazie mille!!!!
inserito da Samantha, 25 Marzo 2013 in Programma Liturgico Settimana SantaOttima iniziativa, auguriamoci che possa protrarsi a lungo.
inserito da Antonio, 29 Gennaio 2013 in Processione 2007Ottima informazione
inserito da Giuseppe, 29 Gennaio 2013 in Grotteria - SS. Crocifisso: un poco di storiaOttima iniziativa
inserito da Pasquale, 29 Gennaio 2013 in Grotteria - SS. Crocifisso: un poco di storia